antonio saporito architettura + design firenze

Visioni architettoniche

2013 Sesto Fiorentino

Un disegno fatto esclusivamente a mano libera, senza una traccia, una richiesta ben precisa o un riferimento. Un foglio di carta di colore bianco, vuoto come lo spazio che percepiamo, quello stesso spazio che ci maschera le cose che possiamo vedere solo attraverso l’esperienza.

Un disegno fatto esclusivamente a mano libera, senza una traccia, una richiesta ben precisa o un riferimento. Un foglio di carta di colore bianco, vuoto come lo spazio che percepiamo, quello stesso spazio che ci maschera le cose che possiamo vedere solo attraverso l’esperienza. Una forza che non riconosce nulla delle cose razionali, degli ordini architettonici, dei canoni geometrici e funzionale ecc., per avere il massimo del grado di libertà e creatività, dove anche le più avanzate tecnologie di grafica computerizzata vengono ad essere per un momento accantonate. Il lavoro creativo diventa l’unico mezzo per sviluppare nuove frontiere, l’uomo ancora una volta è al centro di ogni cosa. Un’architettura che riemerge da uno scavo di tipo archeologico, dove si conosce solo il sito, mentre tutto il resto è da scoprire. Un lavoro attento e minuzioso dove la possibilità di sbagliare è dietro l’angolo. Si tratta di riconoscere da subito se la linea che stiamo tracciando, sarà quella più vicina alla prima trovata e quindi, in armonia con il tutto. Dunque, non sono solo linee che si aprono in varie direzioni, ma anche volumi nello spazio reale, come una scultura tridimensionale che affronta, nel suo insieme, contemporaneamente tutte le esperienze del progetto.