L’opera raffigura una composizione di forme geometriche metalliche – prismi, cornici e solidi sfaccettati – disposte su una superficie neutra.
L’opera raffigura una composizione di forme geometriche metalliche – prismi, cornici e solidi sfaccettati – disposte su una superficie neutra. La luce è l’elemento centrale e generativo: non solo illumina gli oggetti, ma ne definisce la materia, il colore e la presenza nello spazio. I toni metallici – oro, argento, rame e bronzo– reagiscono in modo diverso alla sorgente luminosa. L’oro cattura la luce con calore, l’argento la restituisce fredda e tagliente, quasi specchiante, il rame la riflette con un bagliore morbido e terroso e il bronzo la accarezza come un respiro caldo lento e consapevole. Ogni superficie si trasforma così in un piccolo teatro di riflessi, dove luce e ombra dialogano in equilibrio dinamico.
Le ombre proiettate e i riflessi creano una profondità visiva che rompe la bidimensionalità della superficie: lo spazio diventa vivo, mutevole, cangiante. La luce, scorrendo sulle superfici inclinate e sugli spigoli, traccia geometrie effimere, che mutano a seconda del punto di vista dell’osservatore.